sabato 18 giugno 2011

"L'ultimo terrestre" - prima settimana di riprese




Settimana dal 2 al 7 maggio 2011
L'aria di questo set è frizzante.
Molte riprese in notturna nella campagna pisana di fine primavera ed un regista che non avrebbe dovuto essere tale, pur essendolo diventato a pieno diritto e a ragion veduta.
Un grande uomo; un uomo grande.

Idee chiare, spessore e amore profondo per quello che si fa: queste le tre parole chiave del mio lavoro; questo è il cinema che amo fare e che faccio.

No: non vorrei essere in un altro posto se non qui e con questa gente. Dal runner al direttore di fotografia; dall'aiuto scenografo ai ragazzi del reparto sartoria o trucco. Tutti insieme per un unico progetto: ognuno con il suo contributo e con il suo sacco di esperienza da posare su una tavolozza di colori che, prendendo forma, diventerà “l'opera”.
L'opera di tutti: di chi l'ha fatta; ma soprattutto del pubblico che la andrà a vedere.
La magia che esprime ogni lavoro a cui partecipo è evidente e mi penetra dentro; a me come a chiunque altro. Ma questo film viene solfeggiato in modo diverso per la profonda intesa che si è instaurata fin dal primo momento con tutta la troupe; armonizzandosi in “LA”.
Ogni secondo è un piccolo capolavoro; ogni frame un episodio dalle mille sfumature.
Lo dice anche la mia penna mentre, scrivendo, ascolta la colonna sonora di “Giù la testa”.
Buon segno; porta fortuna.

Gli orari impossibili diventano la regola, e tutto scorre lineare, tra un caffè ed un ripensamento dell'ultimo minuto.
"Funziona meglio in questo modo!"
"No...nell'altro!"
"Dammi un cinquemila su quel palazzo per favore... "
"Grazie..."
"Grazie a te..."
Questa è l'aria della mia prima settimana di lavoro su questo set; la stessa che c'è sempre stata fin da quando ho cominciato questo mestiere.
Gatti e cani per me da condurre tra le pieghe della pellicola che ne imprimerà le loro gesta per sempre, fino all'ultimo ciack.

E' sempre stato così...e così sarà