sabato 18 giugno 2011

"L'ultimo terrestre" - terza settimana di riprese


Settimana dal 16 al 21 maggio



Ben arrivati! Che bello questo cane! Ma...scusi: in televisione sembra più grande e con il pelo lungo”.

Guardo Schnaps, e lui – a sua volta – mi lancia uno sguardo di rimando che sembra dire:-”Tutti uguali questi umani...

E' una frase classica quella che ormai Schanps ed io ci sentiamo dire in ogni albergo o agriturismo che incontriamo.
Questa volta il proprietario, in verità, è un amico di vecchia data che ci ha ospitato per l'occasione.
L'ultima volta che vide il cane era ancora un cucciolo di pochi mesi.
Lo perdoniamo.
Prima di arrivare sul set mi ero fatto un giretto: Madrid, Lugano e poi qui.
Adesso ho le idee più chiare sul mio futuro.
Finito questo film parte un documentario sui lupi e poi l'estero; una nuova casa.

Molte riprese in notturna in questi caldi giorni estivi; alieni che spuntano da una parte e dall'altra provenienti dai camerini degli effetti speciali.
Uno degli ultimi grandi attori sempre con me.
Si impara molto dai giganti del “cinema che fu”, ma anche dal resto della troupe, incantati come me a vedere le sue mirabili performance.

Si gira in una vecchia fattoria con mucche, capre e galline: una location irresistibile per Schnaps che vorrebbe radunarle tutte.
Tra un ciack e l'altro ci dedichiamo allo sheepdog, disciplina in cui ogni border è un insuperabile maestro. Serve da relax per entrambi.

Sul set arrivano notizie gravi dal fronte della tutela dei lupi: cadono come mosche al ritmo di uno/due alla settimana.
Una vera e propria guerra tra loro e l'uomo che li riporterà all'estinzione.
Da quando ho sciolto WolfEmergency la presenza degli attivisti sui territori sensibili si è ridotta del 90% e chi ha contribuito allo smantellamento dell'unica forza italiana animalista di tutela specifica del lupo non si prende alcuna responsabilità, limitandosi a chiacchierare in internet...nei momenti liberi...senza alcun impegno.
Il modo più sottile di contribuire alla strage; un modo che non lascia tracce. Forse quello più vergognoso.
Mi tornano in mente le battaglie vinte, Montecitorio, i cortei, i legami con le altre associazioni o movimenti animalisti, ma rieccheggiano troppo lontane. Il problema è ora; ieri è passato. Domani sarà peggio.

Schnaps gioca con tutta la troupe; salta da un camion all'altro con il suo legnetto in cerca del primo gruppista che gli dia un po' di spago.
Lo guardo commosso. E' veramente il mio braccio destro nella vita e nel lavoro.
Sempre attento, sempre in cerca di qualcosa da fare con me. La mia ombra.

Sarà un gran film. Ne siamo convinti entrambi.
Ci aspetta una settimana durissima di lavoro, ma anche l'ultima su questo set.
Ci sarà anche la partita di calcetto contro gli attrezzisti e i macchinisti del film di Virzì che gira a pochi chilometri da qui.
Un modo come un altro per passare la serata quando non si è di scena.
Metterò Schnaps in porta.
All'andata finì in pareggio e ci rimarrei male se una delle due squadre dovesse vincere.

Mentre ero sul set è uscito il nuovo video di Francesco Tricarico "Una selva oscura", in cui ho condotto una splendida femmina di pitone reale.
L'ho visto solo oggi: bel lavoro.

Ascolto una canzone scritta da un vecchio amico. E' bellissima, e fa da sfondo al mio prossimo viaggio sul set.
“Certe cose si fanno”; canta Mina.
La sua voce mi culla durante la trasferta.
Si riparte.